martedì 20 luglio 2010

"Montami a costo zero". E invece questa bella idea quanto sarà costata?

Lo slogan “montami a costo zero” non poteva che guadagnarsi del “volgare e sessista” e del “non rispettoso della dignità ed integrità umana”, termini usati dall’Assessorato alla famiglia di Milazzo e sicuramente suggeriti da quelli – e soprattutto quelle – di Donne Libere, il movimento cittadino che si è immediatamente scagliato contro gli autori di questo manifesto, una maxi affissione che avrebbe dovuto promuovere i pannelli solari della Cauldron.



Si potrebbe parlare dell’utilizzo della donna in pubblicità o della sua dignità, o del suo ruolo nella società, ma francamente mi pare di livello troppo alto rispetto a quella che probabilmente voleva essere una battuta.
Peccato fosse di cattivo gusto, ricordasse il peggio dei cinepanettoni e non facesse affatto ridere.
Da notare, in basso a destra, la precisazione “Ehi… parliamo di fotovoltaico”…
Stupidi voi che avevate pensato ad altro. Avete sempre quello in testa, vero? Maniaci!

Senza parole. Dopo l’intervento di esponenti politici e non, i cartelli saranno rimossi nel giro di poche ore. Magra consolazione al dilagare del trash e minuto di silenzio per la morte delle idee (ci risiamo).

Intanto i siciliani si sono scatenati e su Facebook hanno trovato modo di inventarsi una vendetta, il mail bombing, vale a dire tartassare di messaggi le caselle di posta di quelli dell’azienda…

La Sardegna in 3D: bando aperto. Tenere a mente…

L’unico dato di questo post che potrete toccare con mano è la cultura e la bellezza che ci circonda. Per il resto si parlerà di idee in cantiere.
Cari italiani, il patrimonio della nostra terra è lì fuori che ci aspetta e non ha prezzo nemmeno in tempo di crisi, sebbene qualcuno volesse svenderlo al miglior offerente.
Si sa, possiamo percorrere ogni centimetro di mondo, ma l’arte e la storia davanti agli occhi può offrircela solo quel museo a cielo aperto che è l’Italia, con la sua infinità di paesini, angoli sperduti e tradizioni.
Insomma, non c’era certo bisogno che ce lo ricordasse il nostro Silvio nazionale, ecco comunque lo spot del Ministero per i beni culturali che sta circolando in questi giorni e – visto che lui è uno che sta allo scherzo – anche una pronta replica sotto forma di parodia.






Vi chiederete cosa c’entri tutto ciò con il titolo qui sopra, quindi vado al dunque.
Alcuni simboli di quel patrimonio di cui andiamo tanto fieri non sono purtroppo visitabili. Una volta un esperto mi ha svelato una triste realtà: anche i monumenti, come l’uomo che li ha costruiti, hanno un tempo di vita e prima o poi dovremo rassegnarci alla loro perdita. Già, possiamo conservarli, restaurarli, cercare di dar loro una sorta di nuova giovinezza, ma capita anche che questo non sia possibile e che persino la nostra presenza sia dannosa.
Calpestare le rovine di un vecchio edificio etrusco, come possiamo immaginare, non sarebbe certo una grande idea, ma basta l’eterna passeggiata dei turisti a rovinare siti preziosi.
Ecco il motivo della chiusura di alcuni ‘luoghi sacri’ della nostra cultura, siano essi palazzi, città sepolte o nuraghi.

Se però proprio non possiamo fare a meno di riempirci gli occhi di queste bellezze proibite, ci pensa la tecnologia.
E’ questa l’idea alla base di un bando, promosso dalla Regione Sardegna, volto ad assegnare al miglior candidato l’incarico della ricostruzione in 3D del patrimonio culturale dell’isola.

Il progetto “Patrimonio Culturale Sardegna Virtual Archaeology” prevede la creazione di un sistema integrato di siti archeologici ricostruiti attraverso le più recenti tecnologie 3D, che dialogano tra loro attraverso la presenza di rimandi continui. La finalità principale è quella di creare uno strumento di salvaguardia del patrimonio culturale, rendendo fruibili in modo alternativo siti non visitabili nella loro totalità, o perché parzialmente chiusi al pubblico al fine di preservarli dai danni causati dal passaggio continuato dei visitatori o, ancora, perché non messi in sicurezza tanto da poter garantire l’incolumità del fruitore. Non meno importante è il raggiungimento del secondo obiettivo, ossia il potenziamento del patrimonio di conoscenze dei luoghi della cultura della Sardegna, attraverso la creazione di prodotti accattivanti nella grafica, ricchi di informazioni interattive, tanto da divenire uno strumento didattico innovativo.

Importo totale dell’appalto: 3.920.000 euro.
Ecco quanto richiesto alle varie proposte che saranno in gara: Ricostruzioni 3D, Render statici, Visite guidate virtuali, Panorami virtuali, Guide a stampa e digitali, Pen drive USB multimediale, Punti di accesso ai contenuti multimediali.

Detto questo, decidete voi se partecipare, ammirare l’iniziativa, copiarla o seguire il mio consiglio: attaccate un bel post it e ricordatevi di curiosare alla ricerca del vincitore.

Per saperne di più:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/28?s=1&v=9&c=88&c1=88&id=20787