lunedì 5 dicembre 2011

d'ANNAzione del giorno: manovra Monti, pagano sempre gli stessi. Come prima, anzi peggio

Hanno rimesso l’Ici, ma non per la Chiesa.
Hanno tagliato tutto, ma non le spese militari.
Siamo un Paese di evasori, ma di intensificare davvero i controlli ed inasprire le pene non se ne parla.
Non abbiamo la banda larga. Dovremmo puntare sulla green economy e sul Made in Italy, ma di vere svolte ancora non se ne vedono.

Andremo in pensione più tardi e i trentenni ancora devono iniziare a versare i contributi.
Manterremo ancora una classe dirigente che rimanda a domani quello che bisognava fare vent’anni fa.
Non avremo un contratto degno di essere chiamato tale fino a quando non ci saremo piegati alle condizioni più incredibili. Non faremo figli per il terrore di non poterli mantenere e per non mettere al mondo un’altra generazione di precari.
Non compreremo case perché il mutuo è un sogno. Affitteremo case fatiscenti perché i nostri salari non saranno abbastanza alti. Lavoreremo in due, portando a casa lo stipendio di uno, oppure lavorerà uno con lo stipendio di mezzo e dovrà mantenerne due.

Ci accontenteremo, insomma. Tireremo a campare. Tireremo la cinghia. Ringrazieremo i nostri genitori che sono riusciti a risparmiare. Ci consoleremo con gli show di Fiorello e il calcio in tv. Forse solo quando ci toglieranno anche quelli ci renderemo conto che avremmo dovuto mollare tutto e pretendere con le unghie e i denti che chi ci guida aprisse il portafoglio.
Invece pagheremo tutti nella stessa misura, mentre i ricchi saranno sempre ricchi e i poveri continueranno a viaggiare su treni sporchi, compreranno al discount tedesco e sceglieranno i vestiti cinesi invece della qualità che ci ha resi famosi in tutto il mondo, impoverendo così anche le imprese di casa nostra, le stesse che oggi la manovra avrebbe dovuto rilanciare.

In tutto questo, siamo italiani. E l’italiano non ammette di essere in piena recessione. Continua a comprare tv al plasma, riempie il carrello, si ammassa nei centri commerciali a caccia di regali di Natale. Rinuncia, ma in silenzio. Rinuncia a curarsi, per esempio, in fondo non essere andato dal dentista non sempre si nota subito.

E poi hanno anche il coraggio di piangere, con le tasche e le pance piene, loro che i sogni li hanno realizzati e ora vogliono farci credere che tutto andrà per il verso giusto se facciamo qualche sacrificio…

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