sabato 27 marzo 2010

Cose dell'altro mondo



















D’accordo che ormai siamo abituati agli struggenti servizi dei tg su poveri bambi cacciati, cagnolini maltrattati, gatti dispersi; d’accordo che – se siamo fortunati – gli stessi tg ci raccontano di animali cantanti, pittori, acrobati o semplicemente affezionati ai loro padroni (notizie bomba).
Ma farci pensare che le farfalle siano esseri del tutto sconosciuti alla gran parte del popolo italiano, questo proprio no.
Scovo questa notizia succulenta su Libero.it, che delizia quotidianamente con fatti inutili chi – come me – deve per forza passare da quelle parti per un’occhiata alla casella di posta. Quanto pesa Valeria Marini? La sua cellulite è autentica o è opera dell’abilissimo grafico-mano-lesta? Quante battute ha pronunciato oggi Mauro del GF? Platinette è grasso o è grassa? E, in entrambi i casi, riempie i vestiti di gommapiuma o è tutto naturale? Le risposte potreste trovarle su Libero.it, siate pazienti e un giorno o l’altro i misteri che attanagliano la vostra esistenza saranno svelati.

In questi giorni una notizia la fa da padrona con la sua immagine vistosa (e stranamente a fuoco): una farfalla dalle ali variopinte, adagiata su un fiorellino di campo, quasi degna del National Geographic.
Ebbene, cari milanesi, anche voi adesso potrete vedere le farfalle. Fossi in voi mi strapperei i capelli e urlerei di giubilo.
La vostra città fa schifo, sembra dire l’articolo, ma non temete. C’è per voi “un angolo di foresta pluviale tropicale, dove volano centinaia di farfalle multicolori, nel cuore della città”. Nossignori, non è uno scherzo.
Correte ai Giardini Montanelli e finalmente potrete vedere da vicino (ma non toccate, cretini, sennò volano…) questi “bizzarri animali mimetici”!


Ed ecco come continua l’articolo: “All'interno del centro si potranno vedere da vicino anche tanti altri insetti molto particolari: il camaleonte; la gigantesca Tartaruga Foglia, proveniente dal Rio delle Amazzoni; la Mantide Orchidea, meraviglioso insetto sotto le parvenze di un fiore; i classici insetti foglia e stecco e poi ancora farfalle mimetiche e altri animali e fiori dall'incredibile camuffamento. Non mancheranno anche esemplari esclusivi come il raro cervo volante dorato e il gigantesco scarabeo malese”.
Il camaleonte non è un insetto bensì un rettile, ma tanto i poveri milanesi immersi nel cemento non se ne accorgerebbero mai. E figurarsi se hanno una vaga idea di quali possano essere questi incredibili insetti dalle buffe forme, camuffati da qualsiasi cosa. Insomma, cari milanesi, state attenti: all’Oasi delle farfalle vedrete certamente le farfalle se sarete capaci di riconoscerle, ma chissà che quel mobile non sia una rara specie di ippopotamo mimetico… E quel tavolino? Un raro insetto africano dalle zampe lunghissime e il muso schiacciato.
Ovvio che non l’abbiate mai visto, nemmeno sui libri di scienze! Siete milanesi, vedete soltanto palazzoni, auto e asfalto, voi…

sabato 13 marzo 2010

Mani che lavorano


giovedì 4 marzo 2010

“Ladro di momenti”: essere giovani (e dannati) oggi


La frenesia, le incertezze e il mondo in subbuglio dei trentenni d’oggi dipinti dalla penna di Mario Ciusa


Va letto tutto d’un fiato questo romanzo di Mario Ciusa, un romanzo che è più che altro un racconto di vita simile ad un quadro futurista. Prendete fiato e scoprirete che, prima di aver buttato fuori tutta l’aria dai vostri polmoni, sarete stati catapultati nel mondo dei trentenni di oggi, nei loro turbamenti e nei loro modi di arrangiarsi, di punirsi, di sfidarsi e poi, magicamente, di sopravvivere e voltare pagina.
Ci sono tanti punti nella vita del giovane protagonista, seguiti da altrettante svolte. Mai nessuna, però, sembra essere una vera medicina per l’anima. E’ un libro guidato dal caos, dall’assenza di tranquillità e dalla perdita delle poche sicurezze che potrebbero concedere - anche al lettore - un momento di tregua.

Cagliari, Madrid, Barcellona: città che – se vissute con questa brama di avventura – sembrano somigliarsi fino al midollo. Il nostro eroe è un eroe zoppo, che sbaglia, si rialza, passa notti insonni alla ricerca di una soluzione per cambiare se stesso e la sua vita. E’ un eroe romantico, che si distrugge affogando nell’alcol serate altrimenti anonime, che usa un sesso sfrenato, travolgente, spossante e snervante per sentirsi potente, pur sapendo di essere alla ricerca soltanto di un amore vero, che gli permetta di mischiare ancora le carte e ricominciare da capo.

In certi passi, è anche un inno all’amicizia il romanzo di Ciusa, un’amicizia che a volte delude, ma che poi si rinnova e trae la sua linfa vitale dalla condivisione di attimi memorabili, estremi. Basta un locale affollato, un cocktail e qualche occhiata per mettere in moto la macchina della complicità. Amico, in questo romanzo, è chi non parla la tua stessa lingua ma si fa capire lo stesso per starti vicino; amico è chi ti dice parole amare ma non ti volta le spalle; amico è chi si lascia ritrovare.
E poi le donne. Ce ne sono tante in queste pagine. Eppure l’amore viene fuori tra le righe più che da fatti concreti. E’ dentro il cuore del protagonista, un cuore arido che vive per la felicità degli altri ma stenta a trovare la strada per raggiungere la propria.
I sentimenti che prova sono sempre in subbuglio, contraddittori a volte, sempre portati al limite, sempre distruttori: la protezione per una sorella troppo sola per non farlo sentire in colpa, il finto odio per una madre troppo ossessiva, la rabbia verso il mondo in generale.

C’è anche tanto sole tra una scena e l’altra, benché gran parte dell’esistenza di queste pagine sia notturna. E’ un sole sardo, che si riflette sui vetri delle finestre dei palazzi e sui bicchieri dei bar sul mare. I veri raggi però si intravedono sul finale e non provengono dall’alto.
Se ci si sente bene, ogni giornata può diventare calda e luminosa.
Se il sole è fuori ci si sente soli e in trappola. Se il sole è dentro non importa cosa accade fuori.


Autore: Mario Ciusa
Casa Editrice: Tema