lunedì 17 ottobre 2011

Quando il black block si sente partigiano

Oggi mi fa molta rabbia leggere su Facebook frasi come “Siamo tutti black block” o “Siamo tutti partigiani”, associate senza pensare che sabato, in piazza a Roma, c’erano centinaia di persone che gridavano con tutte le loro forze e tutto il loro odio che il mondo va cambiato.

Cari partigiani del Terzo Millennio – se così vi piace definirvi – sappiate che non avete ucciso l’orgoglio della politica, né avete scomodato nessuno dalla sua poltrona. Avete danneggiato chi, come voi, è stanco e vuole lottare per cambiare le cose, chi come voi è precario, chi come voi si sente offeso, chi come voi ogni giorno si alza con la consapevolezza che domani potrebbe non avere un lavoro e nemmeno un sogno.

Siete proprio degli str…., più di quelli che volete combattere. Indossate anche le stesse scarpe firmate, tra l’altro. E volete pure voi il posto fisso e la pensione alta a 60 anni.

Se preferite la guerriglia perché allora non la organizzate per conto vostro? Perché non andate a spaccare le vetrine delle banche domani? Non avrete certo paura, voi.

Vogliamo che il Parlamento torni ad essere nostro? Benissimo, ma allora facciamo in modo che si svuoti e si riempia di facce che ci somigliano, non occorre bruciarlo.

Troppo comodo approfittare della brava gente, troppo comodo mescolarsi tra la folla e coprirsi la faccia. Troppo comodo anche entrare in chiesa e distruggere un crocifisso, là dove nessuno avrebbe mai risposto con violenza alla vostra violenza. Se non credete in niente tranne che all’anarchia, così come non volete che nessuno calpesti il vostro campicello, non invadete quello altrui e lasciate che ognuno creda in chi e cosa vuole. A Babbo Natale ci avrete creduto anche voi, no? E guai a chi ve lo toccava.

Ora che avete rubato la scena a chi tentava di far ascoltare ragioni che sono anche le vostre state meglio? Avete conquistato la vittoria?

Complimenti, mentre in tutti gli altri Stati ci si indigna contro i potenti, noi siamo i soli a doverci indignare anche con i nostri simili, quelli un po’ più trogloditi che non capiscono la gravità della situazione e preferiscono fare le primedonne.

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