martedì 11 ottobre 2011

d'ANNAzione del giorno: Giovanni DD come Umberto B. I nuovi poveri siamo noi

Leggo su Repubblica.it la storia di Giovanni, un operaio che ha dovuto lasciare la sua casa perché senza lavoro e senza soldi. E’ successo a Teramo, dove i dipendenti di un bar si sono accorti che, da tempo, quell’uomo che andava al mattino presto a prendere un cornetto e un caffè, sempre pagando, in realtà dormiva dentro una cabina per le fototessere.

Giovanni pagava sempre, non voleva essere aiutato, andava all’alba ad ordinare la colazione e andava via come chi un lavoro ce l’ha ed è costretto ad alzarsi presto. Non si sa cosa facesse tutto il giorno, probabilmente


Giovanni non ha perso la dignità, al punto che, un bel giorno, i dipendenti del bar – che intanto avevano riconosciuto dalle scarpe in quel nuovo clochard la stessa persona che vedevano ogni mattina al bancone – si sono accorti che i suoi piedi sanguinavano per via della posizione in cui Giovanni doveva rimanere tutte le notti. Seduto, senza la possibilità di sdraiarsi.vagava in attesa che, intorno alle 2, ogni sera il bar chiudesse. Perché Giovanni si vergognava di dormire lì dentro, in quella scatolina troppo calda o troppo fredda, non voleva che si sapesse, sperava di rialzarsi un giorno e, infatti, aveva provato a tappezzare la città di foglietti con scritto che c’era un imbianchino disponibile a ridare decoro alle pareti di qualsiasi casa. E un vecchietto l’aveva anche chiamato, ma quei pochi soldi non potevano certo bastare a lungo.

E’ dovuto intervenire il parroco per far sì che Giovanni si rassegnasse a lasciarsi aiutare.

Una storia strappalacrime, non c’è dubbio, di quelle che molti oggi tendono ad ignorare come se commuoversi davanti a certe vicende sia da deboli quanto commuoversi per un programma televisivo o una fiction.


Mi è venuta in mente la scena di un film che mia madre, più e più volte, mi ricorda come esempio della grandezza dei nostri registri italiani di un tempo. La realtà di oggi non dista granché dalla finzione. E dall’uscita di quel film sono passati quasi 60 anni.

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