Naturalmente, è arrivato tutto nel Giorno della Memoria, un giorno scelto come simbolo, ma che non deve significare che il resto dell’anno possiamo chiudere la storia in un cassetto.
“Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Così sta passando di fatto sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel, il più importante settimanale tedesco: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: «Italiani mordi e fuggi» letteralmente, ma traducibile come «italiani codardi». Secondo Der Spiegel siamo un popolo di Schettino e non c’è da meravigliarsi di ciò che è successo al largo del Giglio. Di più: siamo tutte persone da evitare, un peso per l’Europa, un ostacolo allo sviluppo della moneta unica”.
Inizia così l’articolo di Alessandro Sallusti sul Giornale. I tedeschi, a quanto pare, stanno facendo di tutta l’erba un fascio e ci identificherebbero tutti – tutti noi italiani – come un popolo di gente che scappa quando la nave affonda, sfruttando il paragone con il disastro della Costa Concordia, una palla precisissima servita sul piede giusto e ad un metro dalla porta.
Avremmo potuto essere superiori, avremmo potuto rispondere con il buon gusto ed il buon senso, avremmo potuto portare mille esempi a testimonianza di quanti eroi popolano la nostra storia, la storia quotidiana. E invece questo articolo, che non va certo a sparare sulla Croce Rossa, riesce a dimenticare che il nemico va fatto bollire nel suo brodo finché non si consuma e che lasciar correre e tacere, a volte, sono le armi di un popolo signore, al di sopra di certe affermazioni scontate, fiero di ciò che ha fatto finora e pronto ad affrontare gli errori. Un popolo da rispettare, se non oggi, da oggi.
“Che i tedeschi siano una razza superiore lo abbiamo già letto nei discorsi di Hitler – scrive Sallusti - Ricordarlo proprio oggi, giorno della memoria dell’Olocausto, quantomeno è di cattivo gusto. È vero, noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati sei milioni”.
Queste frasi sì che nel Giorno della Memoria sono invece di buon gusto…